26/03/11

Lettera da Lampedusa. Sindaco, zero in condotta!

Forza Nuova Coordinamento Sicilia
Ufficio stampa

Oggetto: Lettera da Lampedusa
Riceviamo da Lampedusa e inoltriamo alla stampa


Cento mamme, in rappresentanza di tutte le scuole di Lampedusa, si sono recate dal primo cittadino per protestare sulla situazione di disagio che stanno vivendo i loro figli. Hanno chiesto a gran voce che vengano protetti da eventuali e probabili infezioni, viste le condizioni sanitarie in cui versa il paese, anche in prossimità degli edifici scolastici, davanti i quali i clandestini non hanno nessun ritegno nell'espletare i loro bisogni fisiologici e di conseguenza nel mostrare le loro parti intime turbando bambini e mamme.
Alla condizione sanitaria precaria si aggiungono le molestie ai quali sono sottoposti i bimbi e le mamme che li accompagnano.
La quasi totale assenza delle forze dell'ordine davanti le scuole, rende, di fatto, insicura la presenza dei piccoli negli edifici. In ragione di questo, le mamme hanno chiesto il blocco delle lezioni in tutte le scuole di ogni ordine e grado, inutilmente.
Il sindaco - Dino De Rubeis - si è rifiutato di emettere l'ordinanza che permetta la CHIUSURA TEMPORANEA degli edifici scolastici, adducendo come motivazione l'infondatezza di tali timori e assicurando che le scuole verranno disinfestate al più presto.
Sfugge al sindaco che il problema NON E' all' interno delle scuole bensì all'esterno, poichè, è all'aperto che i clandestini depositano feci, urine e rifiuti di ogni genere, costringendo scolari e accompagnatori a praticare lo slalom per evitare i rifiuti e altro...
E come la mettiamo con le molestie? Non esiste una "disinfestazione" per quelle.
Come si pone il primo cittadino davanti al problema delle madri terrorizzate per l'incolumità dei propri figli e di loro stesse?
Gli uomini, cioè i papà e i mariti, spesso tralasciano il lavoro per aspettare i figli all'uscita di scuola, evitando così alle proprie mogli il dramma delle molestie.
Vogliamo inoltre ricordare al sindaco De Rubeis che in periodi di calamità naturale le scuole, per sicurezza degli alunni, chiudono fino a quando gli eventi non subiscono un miglioramento. Questa è comunque una calamità anche se non naturale, mentre è naturale e legittima la preoccupazione delle mamme.
Noi donne chiediamo al sindaco di rivedere la propria posizione e di cautelarci e di cautelare i nostri figli, futuro di una Lampedusa che vuole mantenere intatte le proprie tradizioni; una Lampedusa che ripone le proprie speranze in questi bambini che oggi hanno perso l'innocenza a causa di comportamenti poco rispettosi nei confronti delle famiglie lampedusane.

Che i nostri figli non paghino le deficienze dei politici lampedusani

Le Mamme e i papà di Lampedusa

Forza Nuova Sicilia
Ufficio stampa

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